Leggi e istituzioni
Il referendum contro la liberalizzazione del contratto di lavoro a termine, la forma per eccellenza del lavoro precario
Due dei cinque referendum riguardano la legislazione sui licenziamenti, tema decisivo per un’effettiva tutela del lavoratore
L’8 e 9 giugno siamo chiamati a votare ai referendum su lavoro e cittadinanza. Le materie sono complesse, i quesiti articolati e tuttavia è importante andare a votare, perché ci è chiesto di decidere di diritti fondamentali di tante persone. Per questa ragione il gruppo lavoro di Magistratura Democratica intende contribuire al dibattito pubblico sul voto, con i brevi contributi che seguono, nei quali sono illustrate, in modo sintetico, ma che speriamo sia, oltre che tecnicamente corretto, anche accessibile a tutti e a tutte, le norme oggetto dei quesiti referendari e le modifiche che, in caso di esito positivo del voto, vi sarebbero apportate. Vi sono inoltre indicate quelle che, secondo noi, sono le buone ragioni del sì ai diversi quesiti.
Il presente contributo intende riflettere sull'impatto della riforma costituzionale Norme sull'organizzazione della giustizia e sull'istituzione della Corte di disciplina sul modello costituzionale di rapporto tra il Consiglio Superiore della Magistratura e il Ministro della Giustizia. Per farlo, si analizzerà sia il testo del disegno di legge costituzionale attualmente all'esame del Parlamento italiano, sia il suo contesto, rappresentato in ultima analisi dallo “Stato costituzionale in trasformazione”.
I risultati del Forum mondiale dedicato all'alta cultura della giurisdizione tenutosi a Perugia nel settembre 2024
L'autore illustra le modifiche apportate dal d.lgs. 164/2024 alla fase introduttiva del processo ordinario di cognizione davanti al tribunale, proponendo alcune riflessioni sui problemi che questo correttivo alla riforma del 2022 affronta, a quelli che non affronta e a quelli nuovi che solleva
In margine a due ordinanze del Tribunale di Piacenza sulla tutela dell’ambiente nelle città (Trib. Piacenza 9 ottobre 2024 e 5 novembre 2024)
Recensione al volume di Marcello Bortolato e Edoardo Vigna (Laterza, 2025)
La recensione al volume di Francesca Biondi (Il Mulino, 2024)
La svolta epocale, oggi in itinere, che sta coinvolgendo l'intera società civile e la certezza dei valori storicamente acquisiti con la Costituzione del secolo scorso, impone una riflessione a voce alta, non priva di una componente emotiva, sul presente e sul futuro riguardo l'ubi consistam dei diritti della persona e, segnatamente, dei lavoratori. Il presente scritto si propone la "messa a punto", in un tempo incalzante di crisi della democrazia liberale, dei tradizionali valori saldamente acquisiti dopo il secondo conflitto mondiale ed invalicabili, circa l'appartenenza alla sfera della democrazia costituzionale, primo e fondamentale caposaldo di tutti i poteri costituiti nel nostro ordinamento giuridico. Il tutto sarà declinato, però, come specifica e dichiarata opzione culturale, dall'osservatorio del diritto del lavoro e delle sue sempre più evidenti e radicali trasformazioni.
Con la sentenza n. 33 del 2025 prosegue il cammino della Corte verso il riconoscimento dei modelli familiari diversi da quello costituito da coppia eterosessuale coniugata, con attenzione rivolta al concreto incontro tra i diritti effettivi del minore e la libertà di autodeterminarsi dell’aspirante genitore
Questione giustizia pubblica il documento del Centro di ricerca “Diritto penitenziario e Costituzione – European Penological Center” a commento della Relazione sull’attuale stato delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (R.E.M.S.) della Commissione mista del CSM per lo studio dei problemi della magistratura di sorveglianza e dell’esecuzione penale
Il progetto di riforma della Corte dei conti sembra in dirittura d’arrivo, con un’ampia delega al Governo per la riscrittura di organizzazione e funzioni: eliminate le sgrammaticature del testo iniziale, emerge il disegno di un controllore addomesticato, naturale bacino cui attingere per gli incarichi di alta amministrazione
Il presente elaborato trae spunto dalle recenti pronunce della Corte costituzionale e affronta il problema dei rapporti tra il diritto penale e le questioni legate al c.d. fine vita; concentrandosi, in particolar modo, sulle fattispecie di aiuto o istigazione al suicidio e omicidio del consenziente
Questione giustizia ripubblica il testo del Manifesto di Ventotene
Il 14 marzo 2025 è stata promulgata la legge della Regione Toscana n. 16/2025 che, per prima in Italia, disciplina le modalità organizzative per l’accesso alle procedure di suicidio medicalmente assistito. Nel silenzio del legislatore statale, però, l’intervento di quello toscano giunge all’esito di un percorso caratterizzato da numerosi ostacoli, analogamente a quanto registrato in altri contesti territoriali. L’esigenza di garantire maggiore “certezza” nelle procedure per l’accesso e l’esecuzione delle richieste di suicidio medicalmente assistito, conformi alle condizioni fissate dalle sentenze della Corte costituzionale n. 242/2019 e n. 135/2024, si muove nelle strette maglie di un articolato sistema di riparto della competenza legislativa tra Stato e Regioni. Non a caso, anche la deliberazione in esame è stata sottoposta, su istanza delle opposizioni consiliari, al vaglio del Collegio regionale di garanzia statutaria, conclusosi con un giudizio di infondatezza. Pur di fronte alle inevitabili problematicità, la legge rappresenta un passo fondamentale nella direzione di un pieno ed effettivo riconoscimento dell’autodeterminazione nel fine vita.